Nel marketing dei contenuti c’è una parola che catalizza l’attenzione più di tutte.
Una parola composta, dal sound ossessivo, capace di prendere e attaccare una moltitudine di persone proprio come un virus. Stiamo parlando di: marketing virale.
Il marketing virale è infatti una vera e propria disciplina che, mettendo insieme nozioni di economia, psicologia, matematica, è in grado di elaborare strategie che permettono di determinare il grado di velocità con cui alcuni contenuti riescono ad arrivare a milioni di persone in pochi istanti.
E tutto grazie al digitale.
Nello specifico ci sono alcune caratteristiche di un contenuto che funzionano più di altre e che spingono le persone a condividerlo e quindi a fare “passa parola”:
la capacità di divertire |
la capacità di esplicitare desideri/pulsioni condivise |
l’eccezionalità |
Ma ecco nel dettaglio quali sono le leve utilizzate dal marketing virale per sollecitare la condivisione:
EMOZIONI
Le emozioni giocano un ruolo fondamentale nella decisione di condividere un contenuto. E le emozioni, si sa, sono a loro volta contagiose.
Il contagio emotivo infatti è un espediente utilizzato per rendere virale un contenuto e lo si può ottenere ad esempio utilizzando le espressioni facciali e la musica, due dei mezzi più potenti di cui disponiamo grazie al loro carattere di universalità.
ASPETTATIVA
L’aspettativa è una sensazione che agisce sulle persone sia fisicamente che mentalmente. Attesa, aspettativa e attivazione che ne consegue, sono i tre ingredienti che connotano i contenuti divertenti.
L’umorismo infatti crea uno stato di allerta e attesa rispetto a qualcosa che deve avvenire. Lo stupore e la trepidazione sono le sensazioni che si provano di fronte ad un evento/epilogo grandioso. Il sapiente mix di questi ingredienti è in grado di massimizzare la spinta verso la condivisione.
AFFINITÀ
L’affinità è quella sorta di attrazione che provoca in noi un senso di pienezza e appagamento ed è ben diversa dall’emozione. Perché l’emozione è breve e si consuma subito, mentre l’affinità dura nel tempo.
Quando riusciamo a creare identificazione sulla base di una o più affinità, abbiamo offerto alle persone un’ottimo motivo di condivisione.
COMPASSIONE
Tutti abbiamo un senso innato di giustizia ed equità che ci porta a difendere le persone svantaggiate. Diffondere la storia di un personaggio debole, ingiustamente svantaggiato, che affronta le avversità procurategli dalla sua condizione, è un modo che abbiamo per offrire il nostro supporto.
RIPROVA SOCIALE
Facciamo quello che fa la massa e le scelte della massa sono un forte elemento condizionante nelle nostre decisioni e nella diffusione delle informazioni. Gli influencer e i network ad essi collegati, possono giocare un ruolo fondamentale per la circolazione di queste informazioni. Più le informazioni si diffondono e più verranno ricondivise.
AUMENTO DI AUTOSTIMA
Infine, quando condividiamo un contenuto lo facciamo soprattutto per trarre un vantaggio da questa condivisione, ovvero per guadagnare la nostra parte di social currency,
La social currency è quella tipologia di valuta che crea dipendenza e che si traduce per noi in un aumento di autostima.
I segni di consenso (like e quant’altro), la volontà di esprimere l’appartenenza ad un gruppo (sociale, sportivo, politico, ecc.), connotano il desiderio innato di gestire la percezione che gli altri hanno di noi, sollecitandone l’approvazione.
Più valuta sociale accumuliamo, più proiettiamo all’esterno una buona immagine di noi, più aumentiamo la nostra autostima.
Quindi, dopo un’attenta riflessione, per non abbassare la mia di autostima e permettermi di diventare estremamente ricca dentro, che ne dici di condividere questo articolo?
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